ITALIAN VERSION - Her Excellency the Right Honourable Michaëlle Jean - Speech on the Occasion of an Address to the Alumni of the University for Foreigners of Perugia

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Saluto agli ex-allievi diplomati dell’Università per stranieri di Perugia, sabato 22 luglio 2006

FA FEDE SOLO IL TESTO PRONUNCIATO

Vorrei tornare un istante col pensiero alla cerimonia che ha avuto luogo ieri, durante la quale ho avuto il grande onore di ricevere il Dottorato honoris causa. Ne sono stata profondamente commossa e per tante ragioni.

Trovarmi qui, in questa città che mi ha aperto gli occhi e il cuore sul mondo; in questa Italia che amo tanto e la cui lingua fa ormai parte di me, significa in qualche modo ritrovare la giovane ventenne che frequentava questa istituzione. Qui si è sviluppata la mia passione per la letteratura, il cinema e la cultura ... senza dimenticare la cucina italiana che non ho più abbandonato.

Da allora, è la prima volta che torno a Perugia. Mi guardo intorno e leggo su questi giovani volti la promessa di vite ricche ed impegnate a testimoniare. A titolo di ex-allieva – l’espressione non mi piace molto – che proprio qui ha imparato a conoscere i numerosi contributi dell’Italia alla cultura universale, vi invito calorosamente ad approfittare di questa esperienza unica che l’Università vi permette di vivere. Mi guardo intorno e mi rendo conto dell’incredibile fortuna che ho avuto di apprendere le basi dell’etruscologia in un luogo in cui le vestigia del passato si iscrivono ancora con tanta forza e bellezza nel paesaggio attuale.

Permettetemi di aggiungere una cosa, soprattutto a vantaggio delle studentesse qui presenti : ho capito ben presto che essere padroni della lingua italiana era la migliore arma contro le « avances » dei giovani rubacuori italiani! Quante volte sono riuscita ad allontanarli spostando la conversazione sui grandi temi di attualità internazionale… o sugli splendori archeologici della zona… in un italiano quasi perfetto. Su questo... tocca a voi giudicare!

Mi ricordo che già allora ero convinta di vivere un momento privilegiato e ce la mettevo tutta ad approfondire e perfezionare le mie conoscenze della lingua, della letteratura e della cultura italiana. Come posso dimenticare la prova – e sottolineo ogni parola – degli esami orali! Credo di aver perso almeno cinque chili preparando l’interrogazione davanti agli esaminatori e così affinando l’arte del discorrere... in italiano! E quanto perdevo in peso guadagnavo certamente in cognizioni e in rigore intellettuale.

Perugia resterà per sempre per me un luogo di incontri e di incroci di culture. Mi ricordo, sulla piazza principale, ritrovo di tutti gli studenti, le discussioni animate con giovani provenienti dall’Europa dell’est, dall’Africa, dal Sud-America e, naturalmente, dal Canada. Sono nate allora solide amicizie che né il tempo né la distanza sono riusciti ad allentare. Una di queste amiche, Giovanna Gianni Bagnasco, è presente qui oggi e a lei va il mio affettuoso saluto.

Insieme noi tutti, ex-allievi dell’Università per stranieri di Perugia, grazie alla nostra inesauribile voglia di imparare e di padroneggiare una lingua diversa dalla nostra, abbiamo aperto la strada ad un altro tipo di mondializzazione : quella della solidarietà e delle complicità. Una mondializzazione che potrebbe servire di esempio oggi alle comunità che tanto hanno bisogno di credere nell’umanità, nella sua capacità di celebrare la vita in tutte le sue forme.

Ognuno ha il proprio Himalaya. Il mio ha preso la forma degli Appennini che attraversano l’Umbria. Da qui sono partita alla conquista del mondo. In cammino, ho raccolto un sapere ed una visione della vita che hanno nutrito più tardi la mia professione di giornalista e che mi sostengono tutt’oggi nelle mie responsabilità di Governatrice Generale del Canada. Cerco di suscitare nei giovani la voglia di sognare in grande e di considerare l’istruzione il miglior mezzo per ampliare i propri orizzonti e moltiplicare le opportunità che ci vengono offerte.

Il contributo dell’Università per stranieri di Perugia alla mia vita è stato prezioso. Mi compiaccio che questa istituzione, che celebra quest’anno il suo ventiquattresimo anniversario, abbia accolto più di due mila studenti canadesi. A nome loro e mio, vi ringrazio di tutto cuore dell’occasione che mi date di esprimervi la nostra gratitudine. Spero che per lungo tempo ancora altri giovani seguano le tracce degli ex-allievi qui presenti.

Vi ringrazio.